Il percorso

Il percorso
Indicato dalla linea rossa il percorso di massima del mio viaggio

giovedì 25 dicembre 2008

IL CIRCUITO DELL'ANNAPURNA-INTRODUZIONE









Fatta anche questa!
Sto scrivendo seduto al tavolo di un ristorante locale con musica locale, onde contrastare la Kathmandu che sta inglobando il natale a favore dei turisti. Ecco che il cameriere quindicenne mi porta la mia Nepal Ice Beer e mi dice :”Merry Christmas Sir!” . Non c’e’ piu’ nulla da fare, e’ Natale!

IL CIRCUITO DELL’ANNAPURNA:
Tra le rughe dei volti e le mani sporche e tagliate dal freddo dei bimbi sempre in movimento, non ho potuto non cogliere la serenita’ e la sincera felicita’ dei sorrisi della popolazione per meta’ nepalese e per meta’ tibetana, quasi volenti riflettere il maestoso splendore dei picchi innevati delle montagne circostanti, distributrici di acqua e determinanti il bello e il cattivo tempo. Montagne sacre, lo dicono le infinite bandiere di preghiera tibetane e i muri mani che fanno dei sentieri colleganti i villaggi una sorta di di cammino spirituale di cui anche un “povero di spirito” come me ha potuto cogliere l’essenza.
Qui la religione e’ un misto fra buddismo e induismo e l’”ininfluente” mix di divinita’ giunge al principio indiscutibile del rispetto per ogni forma di vita, per la vita.
Anche questyi luoghi remoti di conservazione della semplicita’ stanno pero’, anche grazie a me, sottoponendosi all’irrefrenabile avanzare del “progresso”: cio’ che piu’ mi ha combattuto e’ stat oil veder piazzare dinamite sui sentieri per trasformarli in strade, a facilitare i trasporti fra i villaggi, a rivoluzionare, in bene e in male, lo stile di vita.
Il trekking e’ stato un esperienza fantastica, mi ha dato la possibilita’ di riflettere sui miei stessi passi, una sorta di meditazione errante.
A parte alcuni tratti ad alta quota e alcune pendenze esagerate, non prendendolo con la mia vena agonistica bensi’ con piu’ calma, e’ affrontabile da chiunque sia mediamente allenato o abbia quantomeno una gran forza di volonta’.
Alcuni numeri:
  • Il mio zaino pesava 14 kg e conteneva alcune cose inutili.
  • Ho percorso circa 210 km in 14 giorni, cioe’ circa 16 km al giorno.
  • Ho affrontato 6659 mt di dislivello in salita e 6349mt in discesa.
  • La massima altitudine raggiunta e’ stata di 5416 mt s.l.m.
  • La temperature minima registrata e’ stata di -10,4 gradi C, salendo al passo del thorung-la.
  • La temperatura massima registarata, sotto un sole cocente e’ stata di 49,9 gradi C, camminando da Mutinakth a Marpha.
  • Ho indossato gli stessi pantaloni per 11 giorni.

Riporto a seguito, divisa in gruppi di giorni, la descrizione di ogni giornata, tratta dal mio diario.

Mi piacerebbe che se qualcuno di voi trovasse una delle foto di proprio gradimento, anziche’ “rubarmela”, la comprasse a Mancikalalu, facendo un’offerta libera e dignitosa al C/c postale Iban IT05W0760112100000082636820 scrivendo “foto simone” come causale.

GIORNO 0

Partito stamattina ore 6.15 da Kathmandu stomaco gorgogliante, cacca liquida a volonta'! Dopo sei pastiglie di Dissenten e sette ore di autobus sono giunto a Besisahar (760) con rakesh, la mia guida.
Sono un tantino preoccupato, spero mi si sistemi lo stomaco per domani, almeno un po'!

Le foto, dal basso: L'autobus che mi ha portato a Besisahar reca la scritta:"se mi guardi ti prendo a scarpate'...vai a capire l'umorismo nepalese...- Da Besisahar a Chamje a Bahundanda ho incontrato degli scolari recantisi a scuola, a Besisahar. La vetta sullo sfondo e' il Manaslu- Io in posa con una cascata che sembra finire nella mia testa ma si trova in realta' dall'altra part della vallata.- Bimba gioca a nascondino.

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