Il percorso

Il percorso
Indicato dalla linea rossa il percorso di massima del mio viaggio

mercoledì 3 dicembre 2008

L'uomo e la sua bicicletta.








Salve a tutti!
Vi chiederete cosa centri il titolo del post con le foto... Ora vi spiego.
Stamattina mi sono svegliato presto per visitare il sito dell'esercito di terracotta. Attualmente dormo in una camera da dieci letti all'interno della quale pero' ci sono solo io! Mi sono quindi alzato con calma e sono uscito. Ho preso un autobus che avrebbe dovuto portarmi in stazione ma avevo molto sonno, quindi mi sono reso conto dopo un venti minuti che l'avevo preso dalla parte sbagliata della strada, sicche' sono sceso, ho attraversato la strada e ne ho preso un altro che mi ha portato al posto giusto, cioe' al capolinea del 306, quello che in un'ora ti porta a Bingmaiong (esercito di terracotta).
Dal pulman, che si era fermato a un semaforo, guardando fuori dal finestrino, perso nella frenesia delle strade di Xian, ho incrociato lo sguardo di un uomo che avra' avuto forse 50 anni. Io l'ho gurdato con aria assonnata, il suo sguardo era deformato da una smorfia di fatica e dolore. Il triciclo su cui pedalava con una lentezza da rallentatore infatti, era carico all'inverosimile di pacchi legati strettamente al telaio e accatastati l'uno sopra l'altro a formare un parallelepipedo di due metri per tre. Le sue gambe tozze e esili sembravano sul punto di far schizzare fuori le ossa, ad ogni pedalata le ginocchia formavano un angolo geometricamente perfetto, talmente longilinei erano i segmenti costituiti dallo stinco e dalla coscia. Ma cio' che piu' mi e' saltato agli occhi e' stato il suo viso, contorto in un espressione di pura fatica e rassegnazione. Chissa' chi era, chissa' dove andava, chissa' cosa trasportava, chissa' cosa gli avra' fruttato tanta fatica, chissa'. Il pulman e' ripartito a razzo tagliandogli la strada e costringendolo ad una frenata improvvisa. Chissa' quanta fatica gli sara' costato il ripartire da fermo, chissa' quante volte in un giorno deve riaffrontare questa fatica, chissa' per quanti giorni.
Da quel momento in poi mi e' cambiata la giornata.
Ho cominciato a pensare, ho pensato all'uomo e la sua bicicletta:
"l'uomo e la sua bicicletta che io ho visto dal mio comodo pulman che pago forse quanto gli verra' pagata la fatica di quel trasporto. Chissa' da dove viene l'uomo con la sua bicicletta, chissa' perche' e' costretto a fare cosi' tanta fatica...cacchio, non poteva mica scegliersi un lavoro migliore? Evidentemente no. E non credo che gli piaccia, dalla faccia non si direbbe proprio. Probabilmente viene da un qualche vilaggio, e' venuto a Xian con l'ambizione di una vita migliore, la vita di citta'. Ed eccola qua la vita di citta', una citta' in cui stare una giornata per strada equivale a fumare una sessantina di sigarette al giorno e lui per strada c'e' tutto il giorno, tutti i giorni. Chissa' cosa trasportava l'uomo con la sua bicicletta, sicuramente consegna qualcosa a un qualche signore ciccione che preferisce pagare quasi nulla l'uomo con la sua bicicletta che arrangiarsi a portarsi quei pacchi enormi. E magari l'uomo della bicicletta si sente fortunato ad aver ricevuto quell'opportunita'. Magari in quei pacchi ci sono cose che anche io consumo e se non lo faccio io lo fara' qualcunaltro, lo fara' la societa'. La societa' di cui fa parte anche l'uomo con la bicicletta, solo un'altra parte della societa' rispetto alla mia. La societa' che considera l'uomo con la sua bicicletta solo per quello che vale il suo pedalare lento e precario: nulla. Di uomini con la bicicletta ce ne sono tanti, alcuni con la bicicletta altri anche senza, che e' ancora peggio.
Scusatemi uomini con la bicicletta, scusatemi perche' anche io, mio malgrado, faccio parte attiva di questa societa' che vuole vedervi morti sui pedali.
Scusatemi perche' non sono disposto, ho troppa paura a smontare da questo autobus e accollarmi la vostra bicicletta, il fardello che essa trasporta e la vostra vita. Nonche' darvi la mia, darvi tutto quello che ho. Dal momento che mi smuovo a pensare a voi potrei anche farlo ma non ci riesco. Troppo comodo direte voi uomini e forse lo diranno anche le vostre stanche biciclette arrugginite, troppo comodo. Si, scusatemi.
Posso pero' dedicarvi un minuto di silenzio, come prima delle partite di calcio. Troppo facile.
Almeno un giorno di silenzio."
Da quel momento non ho piu' parlato con nessuno, non ho salutato, ringraziato, chiesto questo o quello. Sono rimasto in silenzio tutto il giorno e ho pensato a tutte le cose che ho visto, toccato e sentito.
Ho notato che la maniglia di una scala mobile era piu' lenta della scala...molto strano! Se ci appoggiavi la mano questa ti restava indietro rispetto al corpo. Ho sentito i cinesi che parlano tantissimo e forte, ruttano e scatarrano rumorosamente. E un sacco di altre cose...no, non sto impazzendo, ho avuto solo voglia di provare a pensare davvero, o quanto meno in un altro modo, cioe' senza parlare. Quello che mi rattrista e' che domani tutto cio' sara' finito e non sara' servito a nulla se non a me che avro' risparmiato aria per un paio di respiri in piu', senza parlare.
E' strano non parlare tutto il giorno, dovreste provarci. O quantomento, ogni tanto, pensiamo all'uomo e la sua bicicletta.
Le foto rappresentano diversi particolari della fossa numero 1, la piu' grande delle tre contenenti l'esercito di terracotta. L'esercito fu commissionato dall'imperatore Qin Shi Huangdi ed e' posto a difesa del suo sepolcro. Si tratta di 6000 statue rappresentanti ognuna un soldato dal viso diverso. I soldati inoltre sono divisi in fanteria, cavalieri, arcieri e ufficiali.
Il sito fu scoperto per puro caso da un contadino che stava scavando un pozzo.
La visita in realta' mi ha un po' deluso perche' in realta' i soldati visibili sono solo un migliaio, in quanto gli altri sono distrutti e in via di restauro. Inoltre e' possibile vederli solo da lontano (il primo piano che vedete nella foto e' fatto con una zoommata a 16x!).
Bene, vado a letto.
Domani nel pomeriggio parto per Chengdu.
Ciao!
simone

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, Siamo a scuola con la tua prof. di spagnolo e stiamo ammirando il tuo blog.E ci viene da dire : beato te!!! Chi la dura la vince. Ti avevo cercato per delucidazioni sul semestre della donazione.Tua mamma mi ha detto come fare.Un abbraccio e un bacio.
Caterina, Roberta e tutti gli altri.

Anonimo ha detto...

Bravo Simone in fondo,spesso, è piu' importante il viaggio della meta....E già si cominciano a vedere ( a parte le magnifiche foto )i primi effetti...stai facendo una grandissima esperienza umana a contatto con tutti nelle situazioni piu' disparate...il tuo punto di vista sta modificandosi mi sembra...tutto diverso da quell'angolatura vero?Tornerai piu' saggio....magari filosofo! Chissà...di certo molte cose da raccontare e molte riflessioni da fare.Qui il silenzio regna sovrano....e puoi capire perchè lo preferisca al casino di padova, nel mio piccolo.
Ti abbraccio, sempre un po' commossa con' sti bei e bravi nevodi....
Sia Carla

carlo pinton ha detto...

il più delle volte in questi casi, mentre tu hai qsti pensieri profondi e cerchi di entrare in sim-patia (nel senso etimologico della parola), il tipo in questione ti guarda basito e pensa a sua volta (proprio in diaeto..):
"che caxxo voeo 'sto mona..., assame passar.."

Bravo Simone!

Anonimo ha detto...

Il tuo silenzio è servito, Simone. E' servito a te ed è servito a noi, nati dalla parte che sfrutta, con i sederi appiccicati al sedile di una comoda auto o alla poltroncina di un ufficio caldo e confortevole. Grazie per il tuo silenzio e per come ce lo hai raccontato. Stellina

Anonimo ha detto...

Di"uomini(e donne...)con la bicicletta"ce ne sono ovunque, nel mondo...ma non li vediamo: è questo il punto!
La tua riflessione però mi ha " costretto" a vederle, queste persone, persone come me, come te.
Difficile una giornata di silenzio per un'italiana in Italia costretta a contatti umani!però devo dire che è stata, quella di oggi, una giornata nella quale ho riflettuto...

6000 statue ognuna con il viso diverso, eh? incredibile!
E tu continua a fare buon viaggio... mi raccomando!!!

PER CARLO PINTON:....emmmm.... che aria tira in India?

Ciao a tutti quelli che mi conoscono
mamma Delfina

Anonimo ha detto...

E'passato un mese da quando hai iniziato questa avventura:se vedo scorrere le foto che hai fatto, mi accorgo che ne hai già viste di cose, posti,gente, ma così, come sensazione, mi sembra che tu sia partito ieri!!!

ciao mamma

carlo pinton ha detto...

X mamma..
ciao mamma,
guarda, siccome ho "dovuto" rassicurare molte persone finora, ti riporto solo l'ultimissima (20' fa) mail di risposta ad una cliente che deve arrivare x natale e che deve fare un giro nel rajasthan:

Ciao cara Silvia,
ho letto anch'io (il dispaccio della Farnesina), non c'é nulla di nuovo se non questo generico richiamo
agli aeroporti che é venuto fuori tra ieri e oggi e qua si potrebbe "leggere
bene tra le righe": infatti la "soffiata" é arrivata da un generale
dell'esercito indiano che dice di aver avuto particolari ordini di vigilare
gli aeroporti (nei giornali di Delhi, non si parla dell'aeroporto di
Delhi...), e si sa che più stanziamenti e fondi si danno alla difesa, più
"bustarelle" prendono i militari... da parte del governo indiano nn c'é
stata nessuna dichiarazione ufficile del genere, nè conferma (anche se
finora, neanche smentita).
Per quanto riguarda le elezioni, a Delhi si sono svolte sabato scorso e non
é successo il minimo inconveniente.
Se poi vogliamo valutare la cosa più ad ampio respiro, certo, potrebbero
avvenire incidenti ovunque ( anche in Italia hanno dato la massima allerta,
se é per questo, con gli arresti dei 2 islamici a Milano..), non vedo perché
dopo tutti i controlli che stanno facendo, la situazione dovrebbe essere più
pericolosa.. anzi..
Poi ti ripeto, il vs tour é estremamente in luoghi storicamente pacifici,
avete a disposizione un autista esperto che questo giro lo ha fatto molte
volte.
Se vuoi che te la dica tutta, qui a Delhi, almeno, non c'é tutta quella
preoccupazione ed allarmismo che vedo riportate sui giornali (specie
italiani), capisco la farnesina che deve essere intransigente, ma anche lei
non sconsiglia affatto il venire in India (tranne 2 o 3 zone ben definite: Assam/Orissa/Kashmir, oltre Mumbay).
Per finire, finora, non ho avuto (e parlo per me e viaggindia) nessuna
cancellazione, anche se questo ha valore relativo e soggettivo.
Non voglio, ripeto, sembrare leggero (o peggio interessato), anche se non ho
la sfera di cristallo credo che nn vi siano particolari gravi motivi per nn
venire...... (ecc.)

Quindi, 'a mamma' nn te preoccupà, certo, staremo con gli occhi bene aperti ovunque...
grazie

Anonimo ha detto...

simone te lo dico sinceramente:perchè non intraprendi una carriera da scrittore?
sei veramente molto bravo a scrivere con un'ironia che ti caratterizza sempre!
ti ci vedrei come giornalista di viaggi oppure scrittore vero e proprio...
prova a considerare l'idea...magari il prossimo viaggio puoi conservare un diario come nel film "in to the wild"..
approposito ti consiglio anche di vedertelo...(ovviamente appena avrai corrente elettrica e televisore)
saluti
Giorgia-cugina

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