Il percorso

Il percorso
Indicato dalla linea rossa il percorso di massima del mio viaggio

sabato 22 novembre 2008

Si comincia a fare sul serio...







Eccomi qua, come sempre purtroppo in velocita'...ho riflettuto un pochettino, contato i soldi rimastimi...la Russia me ne ha portati via un po' troppi, sicche' anziche' una settimana me ne resto in Mongolia solo tre giorni e domattina prendo un treno che in sole 30 ore mi portera' a Beijing, la capitale cinese. Mi piacerebbe molto poter vedere di piu' della Mongolia ma per motivi economici (se voglio uscire da Ulan Bator devo noleggiare una jeep e percorrere centinaia di chilometri in sterrato...) e di tempi (il 29 dicembre devo essere a Kathmandu (dove mi raggiungera' Laura), ed aver gia' completato il trekking al campo base dell'Everest, il quale puo' comportare diversissimi inghippi a livello piu' che altro logistico), preferisco prendere questo treno e magari spendere qualche giorno in piu' in Cina. Ma dal momento che mi brucia molto non poter scorrazzare in lungo e in largo per la Mongolia...boh...stavo pensando che magari un giorno potrei inventarmi di esplorarla tutta a cavallo...ma questa e' un'altra storia...!
Sono appena tornato da un giorno e una notte trascorsi nel parco nazionale di Terelj, a circa 60 chilometri da Ulan Bator. Mi ci sono recato con Tobby e Runny(li chiamo cosi' perche' hanno dei nomi impossibili per un italiano), una coppia Islandese che mi ricorda molto la Chiara e Riky (lui, molto simpatico, rutta come un cammello!). Dopo un intensa giornata (mezza a cavallo e mezza a piedi), abbiamo passato la notte in una gher (Franco sto ancora aspettando il tuo intervento a proposito) nel bel mezzo del nulla, riscaldati da una esageratamente potente stufa a legna(fuori era -20)! Vi lascio solo immaginare lo spettacolo del cielo stellato...
Porcaccia la miseriaccia c'e' gente che aspetta per usare internet...
Vabbe' aggiungo solo che e' stata una grande emozione la giornata di ieri per me, a contatto con i nomadi mongoli e nel silenzio vero e assoluto della notte buia e spalmata di stelle. Momenti indimenticabili. Vi rimando alle foto, da sopra: io che carico la stufa della nostra gher(ero il fuochista ufficiale), io a piedi su per un pendio (la nostra gher era situata sotto al secondo ammasso roccioso da destra che vedete alle mie spalle), la nostra gher, io in groppa al mio microcavallo mongolo in quel della steppa funesta.
Riguardo ad Ulan Bator: una citta' tristemente privata della sua storia e del suo passato dagli amici russi intenti a creare la fantastica unione sovietica (berto...riflettici su...). Un ammasso di edifici in stile sovietico e il traffico esagerato fanno di questa citta' un discreto obrobrio per la vista e l'udito. I mongoli pero' son belli assai, mi sento molto piu' ben accolto e sicuro qui che in russia. Siamo in oriente, la gente per strada ti sorride.
Ciao, scappo.
A fra qualche giorno, con piu' calma.
Simone
Grazie per i numerosi commenti! Vedro' di rispondere a tutti!

13 commenti:

Anonimo ha detto...

buongiorno avvocato! la vedo sempre più inserito nell'establishment (si scrive così??) eurasiatico... trasferimenti in business-class e opulente suite da notabile! comunque... da panico quel postesin! altro che cavallo-nano, ci vorrebbe sua maestà la poblezza a martellare la steppa mongola!! molto ombreggiata, tra l'altro: la propongo per la prossima grejada de pasquetta!
firmato: un pianoforte a coda

Davide ha detto...

Dico solo: Invidia a manetta.

Appena finisco con i miei bagoli io e Elke ci siamo per una esplorazione a cavallo della Mongolia, se non saremo in troppi e sempre che tu non la voglia fare in "solitaria". Dopotutto l'ultima vacanza insieme piú lunga di 10 giorni che abbiamo fatto insieme é satata in Val d'Aosta nel 1992.
Io 13 tu 8. E non c'erano i cavalli!

Paesaggi Mozzafiato.

Vorrei chiamare in ballo il geologo dall'emisfero australe perché ci spiegasse che tipo di rocce potrebbero essere quelle che si vedono sullo sfondo, che mi incuriosiscono.
Grazie, Davide da Veggiano

Anonimo ha detto...

Interessante proprio la continuazione del tuo viaggio.....dispiace per i soldi che vanno via bene, mi pare di capire....trovarti un lavoretto qui e là? immagino mancanza di tempo vero?....bè farai come potrai come sempre...intanto ancora coraggio e complimenti!
Ziac

( tutti racconti che farai poi ai tuoi nipotini da vecchio..."una volta sono andato in Mongolia,partito da Villa di Teolo, alloggiavo in una tenda, mi occupavo del fuoco e giravo a cavallo,di notte c'era un bellissimo cielo spalmato di stelle, era meno 20° ed i soldi cominciavano a scarseggiare... e io allora ho deciso che......" )

Anonimo ha detto...

Simone visto che ZioF non ci spiega cos'è sta Gher mi sono informata da sola e ve la giro:


La Gher è l'abitazione della popolazione mongola. La Gher è una tenda bassa e larga, curva 30 metri quadrati, facilmente montabile e smontabile in meno di due ore. La costruzione comincia con la preparazione del terreno battuto e ricoperto con uno strato di sterco di pecora per tenere caldo, sul quale si piante un'intelaiatura di legno. Sopra viene posto il tetto a forma di cupola , costituito da stecche che convergono in alto. In alto c'è un foro centrale dal quale penetra la luce e fuoriesce il fumo.

Durante l'inverno i mongoli ricoprono il tetto della Gher con molte stuoie bianche e d'estate mettono una o due strati. La porta è sempre rivolta sud. Vicino alla porta c'è una specie di scalino che non deve essere calpestato atrimenti porta sfortuna, ma se lo calpesti senza accorgertene porta fortuna. Sul pavimento della Gher vengono messi tanti tappeti di feltro e un tappeto rosso per gli ospiti. Le femmine si siedono a destra dove c'è la cucina, i maschi a sinistra. Il capo famiglia si siede a nord, le persone importanti si siedono vicino al capo famiglia a nord-ovest e i bambini si siedono a sud.

Al centro della Gher c'è una stufa, quando non hanno legna bruciano lo sterco di pecora secco. I bambini dormono sui tappeti. La donna prepara il cibo e il capofamiglia lo distribuisce. La cucina è una stufa che serve per riscaldare l'ambiente e il cibo e di solito va collegato al centro della Gher.

A nord c' è il comò dove si mettono le cose preziose della famiglia.

Anonimo ha detto...

Per Davide: Informazioni trovate qui ( Così vedete anche le foto dell'interno).:
http://digilander.libero.it/scuolaterzo/mongoliagher.htm

Per Simone: Accendevi la stufa con lo sterco di pecora o con la legna?
E il thè si beve con burro dentro?
Ultima domanda...fai caso all'abbigliamento tradizionale ,credo molto bello per le donne no?bei colori?Bei disegni?


e occhio al gradino :

Vicino alla porta c'è una specie di scalino che non deve essere calpestato atrimenti porta sfortuna


speriamo in bene....

Carla

Anonimo ha detto...

(Ultimo intervento, poi lascio spazio....)

aggiungo questo,visto che mio fratello ( ZioF) ci dice poco o niente sulla Mongolia, intanto che aspettiamo messaggi da Simone:

Gli abiti
Negli abiti tradizionali dei nomadi mongoli, le punte dei calzari sono rivolte all'insù in quanto la tradizione prevede che il suolo non debba essere offeso dai passi dell'uomo. Caratteristico è l'abbigliamento delle donne, vestite in tuniche di seta dai colori sgargianti. Nella capitale Ulaanbaatar è facile incontrare gli abitanti vestiti all'occidentale
Diversi sono gli abiti nella regione occidentale, il costume tradizionale delle donne è costituito da vestiti con decorazioni vivaci e gioielli. Le donne sposate indossano una fascia bianca intorno al capo; gli uomini portano un lungo mantello nero, papalina e berretto di volpe.



Cultura e arte
In Mongolia si sviluppò una forma di religione Buddista che trasse le sue basi da svariate forme di pensiero di un po’ tutta l'Asia. Da qui nacquero raffinatissime forme artistiche di cui principale artefice fu Gegeen Zanabar, monaco, scultore, pittore inventore del dell'alfabeto mongolo, vissuto nel XVII secolo. Altrettanto pregiata fu la mano d'opera degli artigiani nomadi che diedero forma a monili e gioielli di ottima fattura, gli stessi ornarono gli oggetti di uso quotidiano con incisioni, intarsi, decorazioni, filigrane e castoni.



Ovoo
Viaggiando tra le infinite steppe della Mongolia, ci s’imbatte spesso in mucchi a forma di piramide formati da pietre e ossa di animale con al centro, piantato un palo di legno avvolto da veli blu che ondeggiano al vento. Sono gli "Ovoo", analoghe pile votive sparse per gli altipiani del Tibet. L'usanza locale prevede che ci si debba girare attorno...

di tutto questo chiedo conferma per quanto riuscirà a vedere a Simone.Occhio alle punte delle scarpe,attento a chi pesti!

Anonimo ha detto...

Non mi piace vederti con il ghiaccio che ti esce dal naso, tutto imbaccucato e sapere che sei al freddo.Ho patito molto il freddo e so che non è piacevole... torna a casa !
Sei sempre nelle mie preghiere...
Un bacione da nonna Norma

Anonimo ha detto...

Ciao fuochista ufficiale !!!
ricodate che chi che xe bon de impissare on fogo xe bon anche de fare schei...
Giorgio

Anonimo ha detto...

grazie x la citazione di somiglianza con gli islandesini!!!
bello avere conferma dell'interculturalità del rutto!!!

grazie a carla x tutte le informazioni...saremmo ancora lì a chiederci cosa diavolo è una gher!!!!
e sapere che hai dormito al caldo dello sterco di pecora ci rincuora assai!!!

sempre con te...a sognare imbambolati davanti alle meraviglie delle tue foto...

kia e riky

ah, saluti anche da jomina!!!!

Anonimo ha detto...

Tanti saluti e complimenti dalla direttrice dell'ufficio postale.
La farmacista è molto interessata agli sviluppi del viaggio e ti raccomanda di usare il burro cacao, viste le temperature !!!

zioF ha detto...

sono dalla nonnaG, la Delfina mi sta preparando la tagliata al pepe,al sangue con lesbrise. Bella giornata di sole, nonna in terrazza guardaverso la mongolia ma non riescea vederti, ti salutacon la mano.Di che colore vuoi lasciarpa. La mammaD ti pensa sempre e ti manda un caldo saluto. Ciao zioF

Anonimo ha detto...

La nonna ti sta seguendo attentamente e ti manda a dire che devi imparare ad accendere bene la stufa così poi accendi anche la sua quando torni!
Inoltre è più tranquilla perchè ha visto che noi sei dimagrito e che stai bene! Ti manda un GROSSO BACIONE e si raccomanda di stare attento ai pericoli!
Ciao Cugino!!

Anonimo ha detto...

Bella storia Fratè!
bella storia...peccato che il tuo soggiorno in Mongolia sia breve.
Magari next time togheter!!
...anzi sicuramente!!!
un abbraccio
Fratt Ferdinand

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